Mozzarella di bufala campana Il
marchio DOP
Mozzarella - La zona di produzione
Mozzarella - La filatura
Mozzarella - La produzione
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La Mozzarella di Bufala Campana d.o.p. è un formaggio da tavola di
pasta filata molle derivato da latte intero di bufala; il
disciplinare contenuto nel DPR 28/9/1979 prevede, per la produzione
della mozzarella di bufala, l'utilizzo esclusivo di latte di
bufala. In tal modo rimane escluso un impiego anche parziale di
latte bovino, altrimenti la Mozzarella non potrebbe essere più
denominata "di bufala" ed il latte bovino dovrebbe essere
necessariamente incluso tra gli ingredienti di produzione.
Il latte utilizzato, per essere trasformato in mozzarella, deve
provenire da allevamenti bufalini attentamente selezionati, deve
essere consegnato al caseificio entro 12 ore dalla mungitura ed
immagazzinato in recipienti che non ne modificano le caratteristiche
organolettiche.
Infine, prima di lavorarlo, il latte deve essere filtrato allo scopo
di eliminare eventuali impurità.
La coagulazione del latte di bufala viene realizzata aggiungendo un
siero naturale, ottenuto lasciando acidificare spontaneamente a
temperatura ambiente il siero della lavorazione del giorno
precedente. La durata media della coagulazione non deve superare i
30 minuti.
La ‘cagliata’ così ottenuta, viene ‘rotta’ manualmente con un 'ruotolo'
di legno (un bastone alla cui estremità è fissato un disco di legno) o con uno spino metallico e viene spinta
fino ad ottenere grumi caseosi delle dimensioni di 3-6 cm.
Dopo la rottura, la cagliata viene lasciata ad acidificare prima
sotto siero; nel ciclo di lavorazione artigianale l'acidificazione
dura mediamente 3-4 ore, tuttavia, non sono rare le lavorazioni in
cui questa fase tecnologica si protrae anche fino a 8 ore.
La durata dell'acidificazione della cagliata sotto siero è una delle
variabili di processo che più influiscono sulla qualità della
mozzarella.
A questo punto inizia la fase di filatura che è quella che influisce
maggiormente sulla consistenza del prodotto finito e sulla resa di
lavorazione. Nella lavorazione tradizionale, la filatura della pasta
viene ancora eseguita manualmente. La pasta, sufficientemente
matura, viene tagliata in fette sottili con un trita-cagliata e
posta in un tino di legno nel quale viene fusa per aggiunta di acqua
bollente. Successivamente, con l'aiuto di adatti utensili, che nella
pratica tradizionale sono costituiti da una ciotola e da un bastone
di legno, si solleva e si tira la pasta fusa, fino ad ottenere un
impasto omogeneo e lucido. Al termine dell'operazione di filatura la
pasta assume la struttura filiforme che costituisce la
caratteristica peculiare della classe di formaggi denominati a pasta
filata.
La mozzarella è ora pronta per essere ‘formata’. A livello
artigianale la formatura della mozzarella di bufala campana viene
effettuata manualmente, da due operatori, di cui uno stacca
("mozza") con il pollice e l'indice dei pezzi di pasta filata da una
massa globosa di circa 2-3 Kg, sostenuta dall' altro operatore. La
pasta filata viene manipolata con molta cura ed esperienza eseguendo
dei movimenti caratteristici che si concludono con la mozzatura.
Alcune forme particolari, quali ad esempio la tradizionale
"treccia", vengono ottenute solamente a mano, intrecciando abilmente
un segmento allungato di pasta filata fino ad ottenere la forma
finale.
L’ultima fase è quella della salatura, durante la quale la
mozzarella viene immersa in soluzioni saline a diversa
concentrazione, tipicamente con un contenuto di sale che varia dal
10 al 18%. La durata dell'operazione varia da caseificio a
caseificio.
Una volta estratto dalla salamoia e immerso nel liquido di governo,
la concentrazione di sale nel formaggio tende ad equilibrarsi. Per
effetto di un processo diffusivo la concentrazione del sale si
abbassa negli strati esterni del formaggio e si innalza in quelli
interni, con tendenza ad uniformarsi.
All’esame visivo la mozzarella risulta essere di un bianco perlaceo,
porcellanato, con una superficie liscia e lucente e una crosta
sottilissima (meno di un millimetro).
La crosta che come una buccia difende la pasta sottostante deve
allontanarsi con un distacco abbastanza netto.
Al taglio la
mozzarella lascia scolare un siero siero biancastro, dal profumo di
fermenti lattici.
La mozzarella di bufala campana d.o.p ha una particolare consistenza
che viene percepita durante la masticazione. Deve essere leggermente
elastica nelle prime 8-10 ore dopo la produzione ed, in seguito, più
fondente. In pratica, la mozzarella fresca, deve essere masticata.
Il Camping Golden
Garden è situato all'interno della zona di produzione della
mozzarella di bufala campana, e a meno di due chilometri dai
caseifici che producono ancora in maniera artigianale. |